La festa di Santa Caterina a Novi Ligure
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Santa Caterina è da sempre la festa di Novi.
a Novi
L’origine della festa nella nostra città, sembrerebbe risalire tra il XII e XVI secolo. La data del 1607 sancisce la nascita ufficiale della festa, quando il Senato Genovese accoglie la richiesta fatta dai Rettori della comunità di Novi, istituendo tre ferie annuali:
- la festa di Santa Caterina il 25 Novembre,
- di San Giorgio il 23 Aprile,
- quella di San Bartolomeo il 24 Agosto.
Per ragioni storiche rimarrà in auge solo la festa della Santa.
Caterina d’Alessandria, vergine e martire
Oltre all’incerta data di nascita (probabilmente nel 287) e al fatto che fu sottoposta a martirio ad Alessandria d’Egitto nel 305 (circa), della sua vita si sa poco ed è difficile distinguere la realtà storica dalle leggende popolari.
Secondo la tradizione, Caterina era una bella giovane egiziana e la Legenda Aurea specifica che era figlia del re Costa, il quale la lasciò orfana giovanissima, e che fu istruita fin dall’infanzia nelle arti liberali.
Caterina venne chiesta in sposa da molti uomini importanti, ma ebbe in sogno la visione della Madonna con il Bambino che le infilava l’anello al dito facendola sposa Christi.
Nel 305 un imperatore romano tenne grandi festeggiamenti in suo onore ad Alessandria e la Leggenda Aurea parla di Massimino Daia, che proprio nel 305 fu proclamato Cesare per l’oriente. Caterina si presentò a palazzo nel bel mezzo dei festeggiamenti, nel corso dei quali si celebravano riti pagani con sacrifici di animali e accadeva anche che molti cristiani, per paura delle persecuzioni, accettassero di adorare gli dei. Caterina rifiutò i sacrifici e chiese all’imperatore di
riconoscere Gesù Cristo come redentore dell’umanità, argomentando il suo invito con profondità filosofica.
L’imperatore, che secondo la Leggenda Aurea sarebbe stato colpito sia dalla bellezza sia dalla cultura della giovane nobile, convocò un gruppo di retori affinché la convincessero a onorare gli dei e la chiese in sposa. I retori non solo non riuscirono a convertirla, ma essi stessi, per l’eloquenza di Caterina, furono convertiti al Cristianesimo.
L’imperatore ordinò la condanna a morte dei retori e dopo l’ennesimo rifiuto di Caterina la condannò a morire con il supplizio della ruota dentata. Tuttavia, lo strumento di tortura si ruppe e Massimino fu obbligato a far decapitare la santa, dalla quale invece di sangue sgorgò latte, simbolo della sua purezza.
Per la festa di S.Caterina vanno a ruba i baci di dama novesi.
I Baci di dama sono i golosi biscotti tipici di Novi, piccole cupolette di frolla al burro e mandorle, accoppiate insieme da cioccolato fondente e ricordano due labbra che si uniscono in un “bacio”. Da qui deriva il loro nome: baci di dama!
Come preparare i Baci di Dama
INGREDIENTI
- 250 gr di farina 00
- 150 gr di burro
- 1 uovo intero
- 150 gr di mandorle intere (in alternativa nocciole)
- 150 gr di zucchero
- 1 pizzico di sale
- 150 gr di cioccolato fondente
Tostate le mandorle a 180° per circa 10 minuti per ottenere una leggera doratura.
Insieme allo zucchero ed il sale, macinare le mandorle fino ad ottenere una farina finissima.
Con la farina, mescolare assieme il burro e l’uovo fino ad ottenere un impasto morbido da far riposare successivamente per almeno 1 ora.
Dare la forma perfetta ai baci di dama
Staccate dall’impasto delle piccole palline che devono essere tonde e sode. Disponetele in una teglia foderata con carta da forno, da mettere in frigo per farle indurire per bene affinchè non si deformino durante la cottura.
Cuocete a 150° per i primi 5 minuti, abbassate a 120° e cuocete per ulteriori 5 minuti, infine abbassate a 100 gradi e ultimate la cottura per gli
ultimi 5 – 7 minuti! I pasticcini devono risultare dorati.
Solo quando le cupolette sono ben fredde fondete il cioccolato e lasciatelo raffreddare per ottenere un composto cremoso, cosi non cola e non sporca quando accoppiate delicatamente le palline.
Solo quando sono freddi ed il cioccolato è perfettamente duro, sono pronti per essere serviti!